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La dermatite atopica è la malattia infiammatoria cronica della pelle più comune nei bambini. Si manifesta più frequentemente tra i tre e i sei mesi di vita e interessa circa il 20% dei bambini. Fortunatamente, nella maggior parte dei casi i sintomi migliorano con il tempo. Circa il 10-12% dei bambini continua a presentare la malattia anche durante l’adolescenza, con fasi di remissione e riacutizzazioni. Nell’adulto, l’esordio della dermatite atopica è meno comune (circa il 2-3% dei casi), ma può verificarsi una riattivazione dopo anni di remissione. Rispetto ai bambini, i pazienti adulti tendono a presentare più comorbidità, come alterazioni metaboliche e altre condizioni infiammatorie.

Per ottenere il riconoscimento dei benefici previsti dalla Legge 104 del 1992, una commissione medica deve determinare il grado di disabilità del paziente. Chi soffre di psoriasi pustolosa grave generalizzata, psoriasi eritrodermica e artrite psoriasica può richiedere l’esenzione dal pagamento del ticket per visite ed esami clinici selezionati, nonché eventuale riconoscimento dell’invalidità civile per ottenere benefici nell’ambito lavorativo. Negli altri casi, l’accesso ai benefici della Legge 104 dipende dalla gravità della condizione e dal suo impatto sulla vita quotidiana: ogni caso è unico e richiede una valutazione individuale da parte delle autorità competenti. Nella documentazione medica da sottoporre, è perciò consigliabile descrivere non solo la malattia, ma anche gli effetti invalidanti che essa comporta.

La dermatite atopica e la psoriasi sono malattie infiammatorie croniche diverse tra loro. Alla base della dermatite atopica vi è un difetto genetico della barriera cutanea. Nel caso della psoriasi diversi fattori genetici e ambientali possono scatenare una reazione anomala del sistema immunitario diretta contro la pelle. La dermatite atopica può essere scatenata o peggiorata da allergeni, stress e cambiamenti climatici. Ad innescare o esacerbare la psoriasi possono concorrere infezioni, stress, traumatismi o alcuni farmaci. La dermatite atopica si manifesta principalmente con prurito intenso, pelle secca, arrossamento ed eruzioni cutanee. La psoriasi si caratterizza per placche spesse e arrossate, ricoperte da squame bianco-argentee.

La dermatite atopica può evolvere in modi diversi nel corso della vita. Quando compare nei primi anni di vita, tende a risolversi spontaneamente nella maggior parte dei casi, senza lasciare traccia. Il processo è graduale: con la crescita, le recidive si fanno sempre più rare fino a scomparire. Tuttavia, in alcuni casi la malattia persiste anche in età adulta, con un andamento cronico-recidivante, caratterizzato da periodi di miglioramento alternati a fasi di peggioramento. Sebbene non esista una cura definitiva, la dermatite atopica può essere ben controllata con le terapie disponibili, che includono farmaci topici e sistemici, tra cui i nuovi trattamenti biologici.

I principali segni e sintomi della dermatite atopica sono il prurito, che può essere particolarmente intenso durante la notte, con conseguenti escoriazioni da grattamento, e la pelle estremamente secca, ruvida e soggetta a desquamazione e arrossamento nelle zone colpite. In fase acuta, possono formarsi delle vescicole che, rompendosi, essudano e portano alla formazione di lesioni crostose. La localizzazione delle manifestazioni varia a seconda dell’età del paziente e può limitarsi ad alcune zone (volto, regione cervicale, pieghe antecubitali, pieghe poplitee) o estendersi a tutta la pelle. Il grattamento cronico può determinare nel tempo progressivo ispessimento e iperpigmentazione della cute (lichenificazione), con un aumentato rischio di infezioni secondarie. Le manifestazioni cliniche della dermatite atopica possono variare in intensità ed essere influenzate da diversi fattori, tra cui il clima, lo stress e l’esposizione ad allergeni o irritanti.

Se la dermatite atopica è cronica e recidivante, può associarsi a diverse complicanze. Tra le più comuni vi sono:

  • Infezioni cutanee: la pelle infiammata è più vulnerabile a infezioni batteriche (Staphylococcus aureus), virali (Molluscum contagiosum, Herpes simplex) e fungine.
  • Dermatiti da contatto: la pelle sensibile può reagire con dermatiti irritative o allergiche.
  • Marcia atopica: i pazienti possono sviluppare altre condizioni atopiche, come allergie alimentari, asma e rinite allergica.
  • Disturbi del sonno: il prurito intenso può compromettere la qualità del sonno.
  • Implicazioni psicologiche: la natura visibile e persistente della malattia può causare stress, ansia e depressione.
  • Eritrodermia (raro): nei casi più gravi, l’infiammazione può estendersi a quasi tutto il corpo, causando gonfiore, desquamazione e intenso prurito.

Un’adeguata gestione della malattia aiuta a ridurre il rischio di complicanze e a migliorare la qualità di vita dei pazienti. Può interessarti anche: come evolve la dermatite atopica >>

La durata della terapia biologica per la psoriasi può variare notevolmente in base a diversi fattori, tra cui la gravità della malattia, la risposta del paziente al trattamento e il farmaco specifico utilizzato. Ancora oggi non esiste una cura definitiva, perciò è possibile che i trattamenti vadano portate avanti per tutta la vita. Tuttavia, la risoluzione delle manifestazioni cutanee con i farmaci più attuali può anche essere del 100% e tale efficacia viene mantenuta a lungo nel tempo.

In tutte le forme di dermatite atopica dell’adulto, ogni terapia farmacologica deve essere associata all’impiego corretto e costante di topici idratanti ed emollienti. In base alla gravità delle manifestazioni cutanee, la terapia della dermatite atopica nell’adulto prevede, nei casi di entità lieve-moderata, l’utilizzo topico di corticosteroidi e di inibitori della calcineurina, in associazione o meno alla terapia antistaminica per via orale, oppure la fototerapia. Per i carichi di malattia più elevati, solitamente diventa necessario il ricorso alla terapia sistemica: se i corticosteroidi per os vengono riservati a casi selezionati, il trattamento convenzionale più comunemente utilizzato è la ciclosporina orale o, in alternativa, metotrexato, azatioprina e micofenolato mofetile. Nei casi più severi, non responsivi alle suddette terapie, il panorama terapeutico si completa con i farmaci biologici in forma di iniezioni sottocutanee o compresse da assumere per bocca: sono diretti a bloccare specifiche molecole infiammatorie coinvolte nella patogenesi della malattia e permettono di ottenere un netto miglioramento dell’obiettività cutanea e del prurito.

Non esiste una controindicazione assoluta ai tatuaggi per chi soffre di dermatite atopica, tuttavia è bene consultare un dermatologo per minimizzare i rischi. Sicuramente, è meglio evitare di tatuarsi quando la malattia è in fase di riacutizzazione, specialmente sulle zone di cute lesionate o infiammate. Va inoltre considerato che le persone con dermatite atopica hanno una maggiore predisposizione alle reazioni allergiche, inclusa la possibilità di reazioni agli inchiostri dei tatuaggi. Infine, la pelle affetta da dermatite atopica potrebbe essere maggiormente incline a infezioni. Per favorire una buona cicatrizzazione e guarigione della zona tatuata, è sempre essenziale una rigorosa routine post-tatuaggio.