Dermatite atopica e piscina
Dermatite atopica e piscina

La dermatite atopica e la piscina

Chi soffre di dermatite atopica non deve rinunciare alla piscina: il cloro e le altre sostanze aggiunte all’acqua a scopo igienico non devono fare paura, se la malattia è sotto controllo. Leggi l’articolo per saperne di più!

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Le persone con dermatite atopica e i genitori di bambini che ne sono affetti molto spesso temono la piscina: hanno paura, infatti, che l’acqua chimicamente trattata possa essere dannosa per la loro pelle e che possa esacerbare la sintomatologia. In particolare ciò che preoccupa è la presenza di cloro, oltre che di altre sostanze chimiche necessarie a mantenere l’acqua salubre regolandone il pH ed evitando la proliferazione batterica e di funghi e virus. Del cloro, in particolare, non si può fare a meno: è l’antisettico più utilizzato dalle piscine di tutto il mondo.

 

La soluzione, per chi ha malattie infiammatorie della pelle come la dermatite atopica, non può essere la rinuncia alla piscina: del resto, specie nei bambini, rappresenta un ottimo luogo per nuotare e dunque per dedicarsi a un’attività sportiva sana che consente loro di socializzare.

 

Il cloro non fa necessariamente male…

Partiamo col dire che il cloro non è dannoso di per sé: se infatti la pelle è integra e sana quello disciolto nell’acqua della piscina non ha nessuna azione irritativa. Anche per chi è affetto da dermatite atopica, al di fuori dai periodi di riacutizzazione, il cloro non è pericoloso: al massimo potrebbe causare un lieve pizzicore iniziale, ma senza provocare seri danni cutanei. In caso di malattia attiva invece occorre fare più attenzione: in questa circostanza, infatti, può penetrare negli strati più profondi della pelle causando infiammazione che va ad aggiungersi a quella prodotta dalla malattia.

 

Reazioni diverse da soggetto a soggetto

Vale però la pena di sottolineare che non tutti i pazienti con dermatite atopica sperimentano lo stesso livello di irritazione in presenza di cloro: occorre quindi valutare il livello di sensibilità individuale immergendoci poco per volta. Del resto in alcuni soggetti questa sostanza potrebbe persino dare qualche beneficio in termini di riduzione del rischio di infezioni delle lesioni atopiche. Inoltre altri fattori possono contribuire a rendere il cloro della piscina più o meno irritante. Ad esempio il pH: più si scosta dal valore neutro (7) più può causare fastidi.

 

I consigli per fare il bagno in piscina con la dermatite atopica

Detto ciò, molto possiamo fare per rendere l’esperienza della piscina piacevole per bambini e adulti con dermatite atopica. Ecco qualche consiglio.

  • Curiamoci. È ovvio, ma occorre seguire le indicazioni cliniche del dermatologo impiegando i farmaci prescritti, sia topici che sistemici: i disturbi da piscina si controllano meglio se la dermatite atopica è sotto controllo;
  • Creme emollienti prima del bagno. Prima di andare in piscina applichiamo latti o creme utili a lenire la pelle, specialmente a livello delle lesioni, creando una patina idrolipidica che isoli la cute dagli agenti irritanti contenuti nell’acqua. Per questo può essere utile mettere più crema del solito;
  • Protezione solare. Se la piscina è all’aperto, mezz’ora dopo aver applicato la crema emolliente – ma comunque prima di entrare in acqua – applichiamo uno schermo solare impermeabile: il sole ci raggiunge anche in acqua. Scegliamo, su indicazione del dermatologo, creme solari ipoallergeniche che contengano principi attivi come l’ossido di zinco con azione lenitiva;
  • Sciacquiamoci dopo il bagno. Facciamolo con acqua dolce (evitiamo quindi le docce di acqua salata) senza usare detergenti, per una trentina di secondi;
  • Laviamoci a casa. Una volta giunti a casa occorrere lavarci con detergenti ipoallergenici per rimuovere i residui di cloro. Usiamo acqua tiepida e restiamo sotto la doccia per non più di cinque minuti. Poi asciughiamoci delicatamente con teli di cotone tamponando la pelle e facendo grande attenzione ad asciugare le pliche cutanee e le aree dove potrebbe concentrarsi l’umidità, come tra le dita dei piedi;
  • Applichiamo nuovamente creme emollienti. Una volta asciutti, applichiamo una crema lenitiva suggerita dal dermatologo: ne possiamo impiegare diverse, meglio se a base di ossido di zinco o di magnesio silicato e arricchite con vitamina E: hanno azione antinfiammatoria e antipruriginosa.

 

Non arrendiamoci rinunciando alla piscina!

In caso di fastidi cutanei difficili da tollerare non abbandoniamo l’idea di nuotare. Dal momento che la reazione all’acqua della piscina e al cloro può essere diversa da soggetto a soggetto, proviamo altre piscine: una diversa composizione chimica dell’acqua potrebbe rivelarsi più tollerabile. Un trucco è quello di scoprire in che momento della giornata viene aggiunto il cloro nell’acqua per immergerci solo quando la concentrazione è più bassa.

Dermatite atopica: i bisogni dei pazienti

Fonti:

ATTENZIONE: le informazioni e i consigli che ti proponiamo sono generali, e come tali vanno considerati, non possono essere utilizzati a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.

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