Dermatite atopica da freddo
Dermatite atopica da freddo

La dermatite atopica da freddo

La dermatite atopica peggiora in inverno a causa delle basse temperature. Con il freddo, la ridotta irradiazione solare, la scarsa umidità e il vento la pelle atopica può andare incontro a intensa secchezza, prurito e formazione di ragadi.

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La dermatite atopica è una malattia infiammatoria cronica della pelle che si manifesta con eritemi, formazione di vescicole, secchezza cutanea e un intenso prurito. È spesso associata a rinite, febbre da fiero e asma e interessa specialmente i bambini colpendo prevalentemente il viso e gli arti. Può portare a ispessimento della pelle, fissurazioni e ragadi fino alla formazione di croste.

 

Come in tutte le patologie cutanee, le lesioni, così esposte alle condizioni atmosferiche, possono andare incontro a un peggioramento in funzione delle temperature esterne e dell’umidità ambientale. In particolare la dermatite atopica da freddo è una condizione tipica dei mesi invernali esacerbata dalle condizioni meteorologiche estreme quali freddo intenso, scarsa umidità e vento.

 

Sintomi della dermatite atopica da freddo

La dermatite atopica da freddo è ben riconoscibile: oltre a un incremento dei disturbi e a un peggioramento delle lesioni, si assiste infatti a un’estrema secchezza cutanea, ancora più evidente di quella che normalmente si manifesta nei pazienti atopici durante la bella stagione. Di conseguenza, la pelle tende ad arrossarsi e appare ruvida al tatto. Proprio nelle aree di cute più secche, oltre che in corrispondenza delle pieghe cutanee (come vicino alle nocche delle mani), possono comparire piccole ragadi dolorose e un prurito intenso.

 

Perché la dermatite atopica peggiora d’inverno

Ma per quale motivo la dermatite atopica peggiora con il freddo e con le condizioni atmosferiche invernali? D’inverno la pelle di tutti noi va incontro a secchezza e alla formazione di ragadi. È pertanto evidente che in chi ha una pelle atopica il problema è ancora più evidente e serio. Sono principalmente due i fattori che portano a un peggioramento della dermatite atopica quando fa freddo:

  • Con le basse temperature si assiste a una vasocostrizione a livello periferico degli arti, che incide sulla sintesi di alcune sostanze grasse e lubrificanti che mantengono efficiente la funzione di barriera protettiva propria della pelle: tra queste ci sono alcuni i lipidi che mantengono la cute elastica e idratata. Privata dalla sua barriera, la pelle diventa più secca e suscettibile all’azione degli agenti esterni;
  • Durante l’inverno viene a mancare l’azione dei raggi Uv che, come noto, hanno un effetto protettivo contro l’infiammazione cutanea: l’esposizione controllata al sole, secondo le modalità indicate dal dermatologo, attiva infatti la produzione di vitamina D che è un indispensabile alleato contro le condizioni infiammatorie.

 

Terapie farmacologiche e creme emollienti

Se è vero che la dermatite atopica è una condizione da prendere sul serio, intervenendo rapidamente per evitare conseguenze a livello dermatologico ma anche psicologico, è evidente che tali attenzioni non devono mancare in particolare quando fa freddo. Per questo anche d’inverno occorre proseguire la terapia farmacologica prescritta dal dermatologo.

 

Ma non solo: il medico ci potrà dare indicazioni specifiche per gestire la patologia durante l’inverno. Accanto alle terapie farmacologiche, topiche o sistemiche a base di principi attivi antinfiammatori, è utile proteggere la pelle con preparati emollienti e cicatrizzanti, indispensabili per ripristinare il film idrolipidico che naturalmente difende la pelle dalle aggressioni esterne. Parliamo di creme, unguenti e lozioni idratanti, suggeriti dal dermatologo:

  • Per il corpo: unguenti a base di poligliceroli o polietileglicoli, che trattengono l’acqua e nutrono la barriera naturale della pelle;
  • Per le labbra: stick a base di emollienti e nutrienti, magari arricchiti con acido Ialuronico, che aiutano a ripristinare l’idratazione delle mucose favorendo la riparazione dei tessuti;
  • Per le mani: creme a base di sostanze lipidiche, come ceramidi, e di oli vegetali, come l’olio di macadamia, che rendono la pelle morbida e liscia senza ungere.

 

Come gestire la dermatite atopica quando fa freddo

Per chi soffre di dermatite atopica da freddo è poi utile seguire alcune buone norme di comportamento:

  • Facciamo docce tiepide di breve durata per evitare la secchezza cutanea, asciugandoci con teli di cotone senza mai sfregare la pelle;
  • Usiamo indumenti di cotone a contatto con la pelle, evitando invece quelli sintetici e la lana;
  • Usiamo guanti in cotone, così da proteggere le mani dal freddo e dal vento;
  • Se usiamo gel disinfettanti per le mani, ricordiamoci successivamente di lavarle appena possibile e di applicare creme idratanti;
  • Ridiciamo il contatto con le sostanze irritanti o allergeniche;
  • Usiamo detergenti anallergici, suggeriti dal dermatologo;
  • Evitiamo di passare bruscamente dal freddo esterno al caldo interno e viceversa. Anche per questo motivi non teniamo il riscaldamento domestico a temperature troppo elevate, che peraltro possono favorire la secchezza cutanea.

 

Alimentazione e idratazione

Infine, ricordiamo che la salute della pelle parte dalla salute dell’intero organismo. Per questo assicuriamoci, anche d’inverno, una buona idratazione: beviamo un buon quantitativo d’acqua tutti i giorni, anche se con il freddo la sete cala, alternandola a tisane o centrifugati di frutta o verdura. Inoltre con la dermatite atopica seguiamo una dieta equilibrata, ricca di fibre e povera di zuccheri, per garantire una buona salute del microbiota intestinale: la funzione immunitaria, centrale nei meccanismi della dermatite atopica, parte proprio dalla pancia.

Fonti:

ATTENZIONE: le informazioni e i consigli che ti proponiamo sono generali, e come tali vanno considerati, non possono essere utilizzati a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.

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