differenze cheratosi attinica e seborroica
differenze cheratosi attinica e seborroica

Quali differenze tra la cheratosi attinica e la cheratosi seborroica?

Scopri le principali differenze tra cheratosi attinica e cheratosi seborroica per proteggere la tua pelle e combattere queste patologie.

INDICE:

 


 

Il termine cheratosi, in dermatologia, indica un insieme di condizioni caratterizzate da un’eccessiva crescita dello strato corneo della pelle, cioè la parte più esterna dell’epidermide ricca di cheratina. Si tratta quindi di neoformazioni ipertrofiche ben visibili e palpabili. Due le più note forme di cheratosi: la cheratosi attinica e la cheratosi seborroica.

 

Le loro manifestazioni sulla pelle possono apparire simili in alcuni casi, ma presentano alcune differenze. La principale, e più importante, riguarda la loro potenziale pericolosità per la salute: soltanto la cheratosi attinica, infatti, può evolvere in senso maligno, dando luogo a un tumore della pelle. Va pertanto tenuta sotto controllo.

 

Come si presenta la cheratosi attinica

La cheratosi attinica è infatti una lesione della pelle conseguente a prolungate esposizioni solari nel corso degli anni. Questa patologia si manifesta sotto forma di macchie squamose e ruvide che colpiscono frequentemente il volto e la testa, ma anche braccia, mani e collo. In linea generale tendono a formarsi nelle parti del corpo che sono maggiormente esposte al sole. Si presentano indifferentemente negli uomini e nelle donne, ma più frequentemente dopo i quarant’anni.

Sorveglianza contro il carcinoma squamocellulare

La sorveglianza attiva delle cheratosi attiniche è importante anche se, va detto, solo una piccola parte di esse si trasforma in una formazione tumorale e nello specifico nel carcinoma squamocellulare, un cancro della pelle che nel 90 per cento dei casi nasce proprio da una cheratosi attinica.

 

Come si manifesta la cheratosi seborroica

Le cheratosi seborroiche si possono presentare su tutto il corpo, specie negli anziani, in modo particolare su tronco e tempie. La causa è sconosciuta, anche se è nota una certa familiarità e un’influenza ormonale: durante la menopausa, infatti, possono aumentare di numero e dimensione. Hanno l’aspetto di escrescenze scure, rotonde oppure ovali, di diversa dimensione.

 

In alcuni casi sono mobili e poco attaccate alla pelle: per questo non è raro che si stacchino e sanguinino di conseguenza a banali traumi. Vanno comunque esaminate attentamente perché, dato il loro aspetto, potrebbero assomigliare a nei atipici: un eventuale neo pericoloso o addirittura un melanoma potrebbero essere scambiati per una cheratosi seborroica specie in chi ne presenta molte.

 

Ma è possibile che una cheratosi seborroica evolva in una cheratosi attinica? Lo abbiamo chiesto al Dr. Luigi Gnecchi, dermatologo presso la U.O.S. di Dermosifilopatia della Fondaz. IRCCS San Gerardo dei Tintori, Monza.

Le cheratosi seborroiche vanno asportate?

Le cheratosi seborroiche non degenerano mai in senso maligno: sono a tutti gli effetti tumori benigni che crescono lentamente e non richiedono necessariamente la rimozione. Vengono asportate in alcuni casi a solo scopo estetico, impiegando diverse tecniche quali la diatermocoagulazione, che fa uso di una corrente elettrica per tagliare e cicatrizzare il tessuto, la crioterapia, che invece impiega l’azoto liquido, ma anche il laser o metodiche chirurgiche tradizionali come il curettage.

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E se fosse cheratosi attinica?

Compila il test, o fallo compilare a una persona a te cara, per comprendere meglio la cheratosi attinica e altre problematiche cutanee meritevoli di controllo.

Foto Dr. Luigi Gnecchi Dermatologo

Contenuto realizzato dalla Redazione di Derma-Point. Nel video, il contributo del Dr. Luigi Gnecchi della U.O.S. di Dermosifilopatia della Fondaz. IRCCS San Gerardo dei Tintori, Monza.

Fonti:

ATTENZIONE: le informazioni e i consigli che ti proponiamo sono generali, e come tali vanno considerati, non possono essere utilizzati a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.

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