Nuove terapie cheratosi attinica
Nuove terapie cheratosi attinica

Trattamento della cheratosi attinica: nuove terapie

Vorresti scoprire i nuovi trattamenti per la cheratosi attinica? Da qualche anno esistono diverse cure contro la cheratosi attinica, utili a evitare che queste lesioni cutanee legate all’esposizione solare si trasformino in tumori della pelle.

INDICE:

 


 

Che cos’è la cheratosi attinica

Le cheratosi attiniche sono lesioni della pelle che si presentano come chiazze ruvide e squamose, conseguenza di un’esposizione al sole protratta negli anni. Negli ultimi tempi sono state messe sul mercato nuove e più efficaci terapie contro queste formazioni. Più diffuse nelle persone non più giovani a causa della durata cumulativa di esposizione, si manifestano frequentemente nella aree più esposte e in particolare su viso, labbra, orecchie, dorso delle mani, avambracci, cuoio capelluto e collo. Le cheratosi attiniche tendono ad aumentare di dimensione, anche se tale evoluzione richiede molti anni. Una piccola percentuale di queste lesioni nel tempo può degenerare e trasformarsi in carcinoma squamocellulare, una forma di tumore della pelle.

 

Trattamenti topici per la cheratosi attinica: pomate, creme e unguenti

Esistono principi attivi impiegati a livello topico che sono in grado di agire sulle lesioni neoplastiche e preneoplastiche limitando la sintesi del dna e causando la morte delle cellule patologiche. Il tutto in modo selettivo, senza cioè alterare la cute sana. Altre molecole farmacologiche agiscono a livello cellulare controllando l’evoluzione delle lesioni: ad esempio quelle che modificano la risposta immunitaria che stimola l’induzione locale di citochine, provocando una reazione infiammatoria a scopo terapeutico. Inducono la morte delle cellule malate anche alcuni comuni antinfiammatori non steroidei, nonché una nuova soluzione che agisce sui bersagli molecolari implicati nella proliferazione delle cellule cancerose e nelle risposte infiammatorie. Per approfondire, chiedi al tuo dermatologo di fiducia.

 

Terapia fotodinamica per la cheratosi attinica

La terapia fotodinamica (PDT) è un trattamento non invasivo, indicato in casi selezionati in particolare per le cheratosi attiniche diffuse su viso e cuoio capelluto. È efficace nel trattare aree ampie della pelle. Il procedimento prevede l’applicazione di un farmaco topico direttamente sulle lesioni e sulla pelle circostante. Dopo un periodo di posa che può variare da una a diverse ore, durante il quale la pelle diventa sensibile alla luce, il dermatologo espone l’area trattata a una fonte luminosa specifica (luce rossa o blu, laser a colorante pulsato o, in alcuni casi, luce solare controllata). Questa esposizione attiva il farmaco, che distrugge selettivamente le cellule anomale con un impatto minimo sui tessuti sani.

 

Dopo il trattamento è normale riscontrare arrossamenti, desquamazione, gonfiore o una lieve sensazione di bruciore. È fondamentale evitare qualsiasi esposizione a raggi UV, sia naturali (luce solare) sia artificiali (lampade abbronzanti), per almeno 48 ore dopo la procedura, poiché la pelle è particolarmente sensibile e il rischio di scottature gravi è elevato.

 

Terapie combinate

Per migliorare l’efficacia del trattamento, il dermatologo può proporre una combinazione di terapie, come:

 

  • Criochirurgia e PDT
  • Criochirurgia associata a trattamenti topici
  • Trattamenti topici combinati con PDT

 

Alcune combinazioni possono aumentare la fotosensibilità. È quindi importante seguire scrupolosamente le indicazioni del medico e proteggere la pelle dall’esposizione solare durante tutto il periodo di trattamento e recupero. Dopo il trattamento, è consigliato effettuare regolari autoesami della pelle e programmare visite dermatologiche periodiche per monitorare eventuali recidive e controllare la comparsa di tumori cutanei.

 

La rimozione delle lesioni in ambulatorio

Per rimuovere le cheratosi attiniche esistono inoltre procedure chirurgiche, parachirurgiche e fotodinamiche dirette a rimuovere la singola lesione e sono eseguite ambulatorialmente. Comprendono essenzialmente la criochirurgia, cioè il congelamento con azoto liquido della lesione, e il curettage, cioè il raschiamento meccanico. La terapia fotodinamica implica invece l’applicazione topica di un agente fotosensibilizzatore seguita dall’esposizione a luce di lunghezze d’onda in grado di eliminare la lesione.

 

Qual è la percentuale di successo delle diverse terapie per la cheratosi attinica? E quale, invece, il rischio di recidiva dopo il trattamento? Ce ne parla il Dr. Gianluca Nazzaro, Specialista in Dermatologia e Venereologia presso la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano.

 

 

L’importanza della prevenzione

Come detto la prevenzione gioca però un ruolo determinante: occorre infatti mantenere nel tempo una costante protezione dalle radiazioni con l’applicazione di creme solari. Questo vale in particolare per i soggetti predisposti: tra questi ci sono le persone con fototipo chiaro (capelli biondi o occhi chiari), lavoratori o sportivi che passano molte ore al sole e chiunque sia affetto da patologie infiammatorie croniche o condizioni di immunodepressione che potrebbero favorire lo sviluppo di cheratosi attiniche.

 

FAQ trattamento della cheratosi attinica

 

Quali sono i trattamenti disponibili per la cheratosi attinica?

I trattamenti includono la terapia fotodinamica (PDT), la criochirurgia (congelamento delle lesioni), trattamenti topici (creme a base di 5-fluorouracile, imiquimod o diclofenac), laserterapia e curettage (raschiamento). La scelta dipende dal numero e dalla localizzazione delle lesioni, nonché dalle condizioni generali della pelle.

 

La cheratosi attinica può diventare un tumore?

Sì, la cheratosi attinica è considerata una lesione precancerosa. In una piccola percentuale di casi, può evolvere in carcinoma squamocellulare, una forma di tumore cutaneo. Per questo è importante trattarla tempestivamente e monitorarla nel tempo.

 

La terapia fotodinamica è dolorosa?

Durante l’attivazione del farmaco con la luce, alcuni pazienti possono avvertire bruciore, pizzicore o fastidio nella zona trattata. I sintomi sono generalmente temporanei e scompaiono entro pochi giorni.

 

È necessario proteggersi dal sole dopo un trattamento?

Assolutamente sì. Dopo la terapia fotodinamica o l’applicazione di farmaci fotosensibilizzanti, è fondamentale evitare l’esposizione al sole e ai lettini abbronzanti per almeno 48 ore, per evitare scottature e reazioni avverse.

 

La cheratosi attinica può tornare dopo il trattamento?

Sì, è possibile che nuove lesioni compaiano nel tempo, soprattutto se la pelle continua a essere esposta ai raggi UV. Per questo è importante proteggere la pelle dal sole, eseguire regolarmente autoesami e sottoporsi a controlli dermatologici periodici.

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E se fosse cheratosi attinica?

Compila il test, o fallo compilare a una persona a te cara, per comprendere meglio la cheratosi attinica e altre problematiche cutanee meritevoli di controllo.
Contenuto realizzato dalla Redazione di Derma Point con il contributo di:  

Dr. Gianluca Nazzaro, 

Specialista in Dermatologia e Venereologia 

SC Dermatologia Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano

ATTENZIONE: le informazioni e i consigli che ti proponiamo sono generali, e come tali vanno considerati, non possono essere utilizzati a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.
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