Nuove terapie cheratosi attinica
Nuove terapie cheratosi attinica

Cheratosi attinica: nuove terapie

Vorresti scoprire le nuove terapie per la cheratosi attinica? Da qualche anno esistono diverse cure contro la cheratosi attinica, utili a evitare che queste lesioni cutanee legate all’esposizione solare si trasformino in tumori della pelle: in particolare il 5-fluorouracile ha dimostrato elevate efficacia e sicurezza.

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Le cheratosi attiniche  sono lesioni della pelle che si presentano come chiazze ruvide e squamose, conseguenza di un’esposizione al sole  protratta negli anni. Negli ultimi tempi sono state messe sul mercato nuove e più efficaci terapie contro queste formazioni. Più diffuse nelle persone non più giovani a causa della durata cumulativa di esposizione, si manifestano frequentemente nella aree più esposte e in particolare su viso, labbra, orecchie, dorso delle mani, avambracci, cuoio capelluto e collo. Le cheratosi attiniche tendono ad aumentare di dimensione, anche se tale evoluzione richiede molti anni. Una piccola percentuale di queste lesioni nel tempo può degenerare e trasformarsi in carcinoma squamocellulare, una forma di tumore della pelle.

 

Importante agire per tempo

Per questo motivo è necessario prevenire la formazione delle cheratosi attiniche proteggendosi dal sole con adeguati fattori di protezione. Inoltre occorre contrastare lo sviluppo delle lesioni per tempo appena si formano, prima cioè che la situazione possa volgere al peggio. Per questo occorrono trattamenti che agiscano in modo tempestivo: oggi sono diversi i farmaci disponibili a cui recentemente si è aggiunto un nuovo principio attivo estremamente efficace.

 

Il 5-fluorouracile, terapia nuova ed efficace

Parliamo del 5-fluorouracile, impiegato a livello topico e in grado di agire sulle lesioni neoplastiche e preneoplastiche limitando la sintesi del dna e causando la morte delle cellule patologiche. Il tutto in modo selettivo, senza cioè alterare la cute sana. Questa terapia è disponibile in crema da applicare una volta al giorno per almeno quattro settimane, o comunque secondo indicazione del dermatologo. È capace di indurre la guarigione totale della lesione nel 54 per cento dei pazienti e una guarigione del 75 per cento nell’80 per cento dei casi. Quasi la metà dei pazienti sono ancora liberi da recidive dopo un anno dall’applicazione. Tutto ciò è permesso dall’effetto citostatico del principio attivo che inibisce la crescita delle cellule patologiche. Va sottolineato che la pomata ha un basso indice di assorbimento sistemico: in altre parole, solo una parte irrilevante supera la pelle ed entra nel flusso ematico.

 

Le altre pomate contro le cheratosi attiniche

Accanto al 5-fluorouracile esistono altre terapie più o meno nuove ma tutte efficaci: tra quelle prettamente farmacologiche ci sono altre pomate contenenti principi attivi che agiscono a livello cellulare controllando l’evoluzione delle lesioni. Ad esempio l’imiquimod è un modificatore della risposta immunitaria che stimola l’induzione locale di citochine, provocando una reazione infiammatoria a scopo terapeutico. Inducono la morte delle cellule malate anche altri principi attivi come il diclofenac, un comune antinfiammatorio non steroideo, e la tirbanibulina.

 

La rimozione delle lesioni in ambulatorio

Per rimuovere le cheratosi attiniche esistono inoltre procedure chirurgiche, parachirurgiche e fotodinamiche dirette a rimuovere la singola lesione e sono eseguite ambulatorialmente. Comprendono essenzialmente la criochirurgia, cioè il congelamento con azoto liquido della lesione, e il curettage, cioè il raschiamento meccanico. La terapia fotodinamica implica invece l’applicazione topica di un agente fotosensibilizzatore seguita dall’esposizione a luce di lunghezze d’onda in grado di eliminare la lesione.

 

Qual è la percentuale di successo delle diverse terapie per la cheratosi attinica? E quale, invece, il rischio di recidiva dopo il trattamento? Ce ne parla il Dr. Gianluca Nazzaro, Specialista in Dermatologia e Venereologia presso la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano.

Prevenzione e soggetti predisposti

Come detto la prevenzione gioca però un ruolo determinante: occorre infatti mantenere nel tempo una costante protezione dalle radiazioni con l’applicazione di creme solari. Questo vale in particolare per i soggetti predisposti: tra questi ci sono le persone con fototipo chiaro (capelli biondi o occhi chiari), lavoratori o sportivi che passano molte ore al sole e chiunque sia affetto da patologie infiammatorie croniche o condizioni di immunodepressione che potrebbero favorire lo sviluppo di cheratosi attiniche.

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E se fosse cheratosi attinica?

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Foto Dr. Gianluca Nazzaro Dermatologo

Contenuto realizzato dalla Redazione di Derma-Point. Nel video, il contributo del Dr. Gianluca Nazzaro, Specialista in Dermatologia e Venereologia, SC Dermatologia Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano.

Fonti:

ATTENZIONE: le informazioni e i consigli che ti proponiamo sono generali, e come tali vanno considerati, non possono essere utilizzati a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.

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