La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle. Conoscerne i fattori scatenanti aiuta a prevenire recidive e migliorare la qualità di vita.
INDICE:
- Cosa causa la psoriasi?
- La genetica della psoriasi
- I fattori di rischio e predisponenti
- Infezioni pregresse
- Stress psicologico
- Traumi cutanei
- Farmaci
- Clima e condizioni ambientali
- Fumo e consumo di alcol
- Obesità e sindrome metabolica
- Alterazioni ormonali
- Prevenzione delle recidive
- FAQ cause psoriasi
- Cos’è la psoriasi e quali sono i suoi sintomi principali?
- Quali sono le cause della psoriasi?
- La psoriasi è contagiosa?
- Come si può trattare la psoriasi?
- Psoriasi e stile di vita: cosa può aiutare?
La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Si manifesta con chiazze eritematose ricoperte da squame argentee, localizzate prevalentemente su gomiti, ginocchia, cuoio capelluto e regione lombare. Sebbene la causa esatta della psoriasi non sia completamente compresa, è noto che una combinazione di fattori genetici, immunologici e ambientali contribuisca allo sviluppo della malattia.
Cosa causa la psoriasi?
La psoriasi è considerata una malattia autoinfiammatoria. In condizioni normali, il sistema immunitario protegge l’organismo da agenti patogeni esterni tuttavia nei pazienti affetti da queste patologie attacca, per motivi non noti, parti del corpo sane. Nella psoriasi il bersaglio è proprio la pelle, che reagisce con le manifestazioni caratteristiche di questa patologia. Più nel dettaglio sono i linfociti T, un tipo di globuli bianchi, ad attaccare le cellule sane della pelle: questo attacco attiva una risposta infiammatoria che accelera il ciclo di vita delle cellule cutanee, portando a una rapida proliferazione e a un accumulo di cellule sulla superficie cutanea, con conseguente formazione delle tipiche lesioni psoriasiche.
La genetica della psoriasi
Alla base delle malattie autoinfiammatorie e autoimmuni è nota una predisposizione genetica. Nella psoriasi, non a caso, la familiarità conta: circa il 50% delle persone affette ha infatti una storia familiare positiva per la malattia. Inoltre studi su gemelli monozigoti hanno mostrato che se uno dei due è affetto da psoriasi, l’altro ha una probabilità del 65-70% di svilupparla. Non è noto un gene specifico alla base della patologia, tuttavia recenti ricerche hanno identificato l’origine poligenica della psoriasi: in pratica sono diversi i geni implicati nella sua origine.
I fattori di rischio e predisponenti
Se dunque sulle cause esatte non c’è ancora una certezza assoluta, è invece più chiara e ormai dimostrata la presenza di fattori scatenanti che possono aumentare il rischio di psoriasi in soggetti geneticamente predisposti. Ecco i principali.
Infezioni pregresse
È noto che alcune infezioni batteriche e virali possono favorire l’insorgenza di psoriasi: tra queste in particolare ci sono quelle da streptococco (come la faringite streptococcica), che soprattutto nei bambini e negli adolescenti può scatenare la psoriasi guttata, una forma caratterizzata da piccole chiazze squamose diffuse su gran parte del corpo. Anche l’infezione da HIV può peggiorare significativamente i sintomi della psoriasi a causa della sua influenza sul sistema immunitario.
Stress psicologico
Lo stress rappresenta uno dei trigger più comuni della psoriasi. Numerosi studi hanno dimostrato che situazioni di forte stress possono innescare una risposta infiammatoria e peggiorare la condizione nei pazienti affetti. Inoltre, la convivenza con una malattia cronica può a sua volta aumentare lo stress creando un circolo vizioso difficile da interrompere.
Vediamo come lo stress può influire sull’esacerbazione della psoriasi, e quali consigli dare al paziente, con la Dr.ssa Nancy Dattola, Dermatologa e Ricercatrice presso l’Università La Sapienza di Roma.
Traumi cutanei
La pelle dei soggetti psoriasici può reagire con la formazione di nuove lesioni in corrispondenza di ferite, tagli, ustioni solari, tatuaggi o anche semplici sfregamenti. Questo fenomeno, noto come “fenomeno di Koebner”, può verificarsi anche settimane dopo il trauma.
Farmaci
Alcuni farmaci possono indurre o peggiorare la psoriasi. Tra questi vi sono i betabloccanti, usati per trattare l’ipertensione, il litio, utilizzato nel disturbo bipolare, gli antimalarici e i farmaci antinfiammatori non steroidei. È fondamentale che i pazienti informino il medico curante riguardo alla loro condizione prima di iniziare una nuova terapia farmacologica.
Clima e condizioni ambientali
Il clima invernale – freddo, secco, ventoso e caratterizzato da scarsa esposizione al sole – può peggiorare i sintomi della psoriasi, mentre i periodi estivi possono offrire un miglioramento grazie all’azione benefica dei raggi UV, che rallentano la proliferazione delle cellule cutanee. Tuttavia è fondamentale evitare le scottature solari, che possono invece peggiorare la condizione.
Fumo e consumo di alcol
Il fumo di sigaretta è associato a un aumentato rischio di sviluppare la psoriasi e di manifestare forme più gravi e resistenti al trattamento: è infatti un potente agente infiammatorio che può aggravare lo stato della pelle e interferire con l’efficacia delle terapie. L’alcol, soprattutto se consumato in grandi quantità, è anch’esso un noto fattore aggravante in particolare negli uomini: aumentando la permeabilità intestinale, altera il microbiota contribuendo alla risposta infiammatoria sistemica.
Obesità e sindrome metabolica
Sebbene non esista una dieta che possa prevenire la psoriasi, è stato osservato che l’obesità rappresenta un importante fattore di rischio: il tessuto adiposo in eccesso rilascia sostanze infiammatorie (citochine) che possono peggiorare la psoriasi. Inoltre una dieta ricca di zuccheri semplici, grassi saturi e alimenti ultra processati potrebbe amplificare la risposta infiammatoria danneggiando il microbiota intestinale e quindi influenzando il sistema immunitario. Tutto ciò peraltro riduce anche l’efficacia delle terapie.
Alterazioni ormonali
I cambiamenti ormonali, come quelli che avvengono in gravidanza, pubertà o menopausa, possono influire sull’andamento della malattia. In alcuni casi le donne riferiscono un miglioramento dei sintomi durante la gravidanza, seguito però da un peggioramento dopo il parto.
Prevenzione delle recidive
Conoscere questi fattori di rischio è importante per prevenire le recidive e per gestire al meglio la patologia. Inoltre è studiando questi fattori che la scienza ha fatto passi in avanti nella comprensione delle cause e delle relazioni che questa malattia ha con il sistema immunitario ma anche con l’intestino, gli ormoni, il metabolismo e molti altri organi e tessuti.
FAQ cause psoriasi
Cos’è la psoriasi e quali sono i suoi sintomi principali?
La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle che si manifesta con chiazze arrossate, ispessite e ricoperte da squame biancastre, spesso localizzate su gomiti, ginocchia, cuoio capelluto e schiena.
Quali sono le cause della psoriasi?
La causa principale è un’iperattivazione del sistema immunitario che accelera il ciclo di vita delle cellule della pelle. Predisposizione genetica e fattori scatenanti come stress, infezioni, traumi cutanei e alcuni farmaci possono contribuire alla sua comparsa.
La psoriasi è contagiosa?
No, la psoriasi non è una malattia contagiosa. Non si trasmette da persona a persona né con il contatto diretto né tramite oggetti o superfici.
Come si può trattare la psoriasi?
I trattamenti variano in base alla gravità e possono includere creme topiche, fototerapia, farmaci sistemici e terapie biologiche. È importante anche gestire i fattori di rischio per ridurre le recidive.
Psoriasi e stile di vita: cosa può aiutare?
Uno stile di vita sano può aiutare a tenere sotto controllo la psoriasi: evitare il fumo, limitare l’alcol, mantenere un peso adeguato, ridurre lo stress e seguire una dieta equilibrata sono accorgimenti utili.