Cheratosi attinica e crioterapia
Cheratosi attinica e crioterapia

Cheratosi attinica e crioterapia: quello che c’è da sapere

La crioterapia funziona contro la cheratosi attinica? Se soffri di cheratosi attinica in questo articolo troverai informazioni utili sulla crioterapia, una tecnica utile per combattere la patologia.

INDICE:

 


 

In una minima parte di casi la cheratosi attinica può trasformarsi in tumore della pelle: per questo occorre monitorarle nel tempo. Si calcola che in un caso su dieci nell’arco di dieci anni dalla sua comparsa una cheratosi attinica possa evolvere in un carcinoma squamocellulare invasivo: per questo il dermatologo può suggerirne l’asportazione allo scopo di evitare questa pericolosa eventualità.

 

Come si asportano le cheratosi attiniche

Accanto ad alcune terapie topiche sotto forma di pomate utili a controllare l’evoluzione delle lesioni, le cheratosi attiniche possono essere asportate chirurgicamente o con metodi para-chirugici.

 

Che cos’è la crioterapia e come funziona

Tra questi ultimi c’è la crioterapia (dal greco kryos, “gelo”), una tecnica che consente l’eliminazione delle cellule che compongono la cheratosi per mezzo di temperature bassissime. Più nel dettaglio, la crioterapia dermatologica – impiegata per asportare le cheratosi attiniche ma anche molte altre lesioni come verruche, condilomi e piccole neoplasie – impiega principalmente l’azoto liquido per produrre un’ustione da congelamento sulla superficie trattata e la conseguente morte delle cellule malate.

 

Come avviene una seduta di crioterapia?

Tipicamente in una seduta di crioterapia il dermatologo impiega un erogatore spray contenente questa sostanza, che viene così spruzzata sulla lesione in modo sufficientemente preciso da circoscrivere l’azione alle sola lesione da trattare. Esistono anche altre tecniche che impiegano l’azoto liquido come agente crioterapico e che fanno uso, ad esempio, di tamponi imbevuti e posti a contatto con la cheratosi.

 

I vantaggi della crioterapia

La procedura richiede pochi minuti, non è dolorosa ed è sicura. Al termine la pelle inizia un processo di rigenerazione nel punto trattato: la lesione pertanto si stacca, consentendo alla pelle sana di ricostituirsi.

 

Gli effetti indesiderati della crioterapia

Si tratta di una tecnica ben tollerata, che può occasionalmente produrre effetti indesiderati quali arrossamento, gonfiore, la formazione di vesciche, cicatrici o discromie (cambiamento di colore) nell’area di pelle coinvolta. Pressoché chiunque può sottoporsi a crioterapia: ne sono esclusi solo i soggetti affetti da poche specifiche patologie.

 

La crioterapia della cheratosi attinica funziona?

Alcuni studi hanno analizzato l’efficacia della crioterapia nell’asportazione delle cheratosi attiniche. Ad esempio uno pubblicato nel 2010 su Dermatologic Surgery ha dimostrato nel corso di un follow up di sei settimane un successo in quasi il 100 per cento dei pazienti, tutti trattati con azoto liquido a temperatura pari a -5 gradi Celsius. È infatti dimostrato che la temperatura dell’azoto, insieme alla pressione di erogazione, al numero di somministrazioni e alla manualità del dermatologo nell’eseguire la procedura, ha un certo peso nella sua efficacia. Va però sottolineato che alcune tecniche diagnostiche non invasive come la dermatoscopia (cioè l’osservazione delle cellule cutanee per mezzo di uno strumento costituito da una speciale lente e una fonte luminosa, impiegato da tutti i dermatologi) consentono di verificare l’efficacia di ogni trattamento.

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E se fosse cheratosi attinica?

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Fonti:

ATTENZIONE: le informazioni e i consigli che ti proponiamo sono generali, e come tali vanno considerati, non possono essere utilizzati a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.

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